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Villa Fausta

Villa Alberti detta “Villa Fausta” è composta da un corpo padronale, un edificio a tre piani che il Simeoni attribuisce all'architetto Giuseppe Barbieri, il quale si trova al centro di un fondo comprendente giardino, brolo, scuderie e corte agricola.

Verso mezzogiorno la villa si presenta come un sobrio edificio dai caratteri settecenteschi nelle cornici modanate delle finestre, nell'ingresso centinato, nella gronda sorretta da mensole sagomate. A settentrione, invece, il corpo padronale presenta elementi gotici: nelle torrette coronate con merlatura ghibellina, nelle finestre a sesto acuto e nell'intonaco riproducente la trama muraria degli edifici gotici, è un richiamo all’ottocentesco gusto neo-medievale che trovò larga diffusione in molte dimore del Garda e del suo entroterra. 
Separata dal giardino sorge la corte agricola: un vasto complesso di scuderie, abitazioni del gastaldo, stalle e fienili. Negli anni settanta del Novecento, l'antica corte, radicalmente trasformata, ha lasciato il posto alla piazza del paese, intitolata al senatore Antonio Alberti. Elemento di spicco dell’intero complesso sono le scuderie che presentano un'elegante apertura trabeata di gusto neoclassico sostenuta da colonne tuscaniche, un esplicito riferimento architettonico del Barbieri. La stessa impronta neoclassica si trova nella lunga cancellata che separa il parco-giardino dalla strada Gardesana: quattro pilastri a forma di erma greca raffiguranti le stagioni.
Sul lato opposto alla strada il viale di platani conduce alla riva del lago e a “la guglia”, la torretta belvedere che è circondata da un boschetto di olmi e di cipressi.

Comune: Lazise
Frazione: Pacengo
Via Peschiera
Epoca: fine XIX - XX Sec.